PROGRESSISTI: È previsto per giovedì 20 aprile in prima Commissione del Consiglio regionale l’avvio della discussione della proposta di legge sul comparto unico dei dipendenti Regione-Enti Locali.
I Progressisti, che hanno depositato il testo con l’adesione di tutti i consiglieri di opposizione, avevano sollecitato recentemente il Consiglio regionale ad occuparsi quanto prima del tema, ritenuto strategico per la tenuta del funzionamento della macchina amministrativa dei Comuni: “Siamo soddisfatti che la Prima Commissione abbia deciso di avviare la discussione sul comparto unico. Un segnale importante per iniziare a ragionare concretamente su tutti gli aspetti connessi al miglior funzionamento delle pubbliche amministrazioni operanti nella nostra isola” – evidenziano Massimo Zedda, primo firmatario della proposta, Francesco Agus e Gian Franco Satta – “Nonostante la legislatura sia ormai agli sgoccioli, la volontà manifestata tra le varie forze politiche potrebbe essere determinante per consentire ai Comuni di utilizzare uno strumento fondamentale per rafforzare i propri organici”.
La proposta di legge n. 329 istituisce un comparto di lavoro unico dei dipendenti della Regione e degli enti locali, ai quali verrebbero applicati gli stessi istituti contrattuali e le stesse retribuzioni di base. L’intervento normativo si fonda sulle prerogative dello statuto speciale della Sardegna che consente alla nostra Regione di intervenire sull’ordinamento degli enti locali e si rifà a quanto già attuato dalla Regione Friuli Venezia Giulia dal 1998.
I Comuni sono la prima frontiera della pubblica amministrazione e sono anche i luoghi dove si riversano le necessità e le richieste più impellenti dei cittadini. La loro tenuta è messa a rischio dalla carenza di personale e senza un intervento che limiti gli svantaggi del contratto di lavoro dei dipendenti comunali e rispetto a quello di altre amministrazioni sarà impossibile arrestare la fuga di personale qualificato dagli enti locali – sottolineano i Progressisti – Crediamo si debba superare quanto prima la generale differenza di retribuzione che si registra tra i dipendenti del sistema Regione e quelli dei Comuni sardi. Una sperequazione che sta sfavorendo le amministrazioni comunali nelle selezioni di nuovo personale che preferisce, legittimamente, un impiego in Regione in virtù di uno stipendio superiore.
La proposta da noi avanzata è aperta alla collaborazione di tutte le forze politiche. I Progressisti porteranno avanti un attività di confronto e ascolto su questo tema, auspichiamo che la Commissione possa fare altrettanto convocando già nei prossimi giorni le audizioni delle associazioni dei comuni e delle organizzazioni dei lavoratori.